Regaida Comensoli, 2012
  Plattform 12
   
 
L’opera di Nicolas Raufaste non può essere separata da una ricerca personale su storia e provenienza dei beni di consumo, allo stesso modo la pratica artistica con il collettivo Rodynam e il suo lavoro come singolo artista sono interdipendenti. Il collettivo lavora all’interno della Minoterie spazio d’arte contemporanea temporaneo situato nella fabbrica dei mulini Rodynam di Orbe.
Il riutilizzo, nello specifico di spazi industriali, ma più in generale di tutto ciò che viene scartato, si inscrive nella poetica di Nicolas Raufaste focalizzata sull’analisi del processo di creazione artistica non così dissimile da qualsiasi altro processo produttivo. Il recupero come contrapposizione alla sovrapproduzione, il minimalismo come scelta non tanto formale quanto politica. I materiali utilizzati da Nicolas Raufaste sono quasi sempre materiali di scarto come le bucce di banana, imballaggio naturale del frutto e allo stesso tempo risultato finale di un processo produttivo e storico, coloniale e post-coloniale.
L’immagine del commercio globalizzato è l’alternanza di forme narrative/evocative: l’imballaggio, la pubblicità, il marchio e forme omologanti come i container dove vengono trasportati i beni di consumo, le fabbriche dove vengono prodotti, i centri commerciali dove vengono venduti. Questa differenziazione estetica è però solo apparente (prodotti e aziende differenti sono spesso controllati dalla stessa multinazionale).
Storia e forma imposta dal marchio coabitano con forma e storia modificate dal tempo. Nelle opere di Nicolas Raufaste convivono tutte queste contraddizioni che vengono raccontate per accenni, come una ricostruzione archeologica fatta a partire da ruderi industriali, insegne pubblicitarie e oggetti senza più proprietario.

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